Blue Whale Challenge: il “gioco” che uccide?

Blue Whale Challenge: il “gioco” che uccide?
09 Giugno 2017: Blue Whale Challenge: il “gioco” che uccide? 09 Giugno 2017

Dopo il servizio trasmesso di recente da un noto programma televisivo, si sono intensificate le segnalazioni da parte di genitori ed educatori di sospetti casi di “Blue Whale Challenge” (http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2017/05/30/blue-whale-10-casi-nelle-marche_64b3765d-839d-4502-ba42-0c536aa3a44e.html;

http://www.poliziadistato.it/articolo/1729593263edecaaa796172635; http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2017/06/03/blue-whale-ragazzina-salva-coetaneo_4c2e65dd-1b9e-487a-aac9-06f6277d6f7c.html;

http://www.ilgiornale.it/news/politica/blue-whale-decine-segnalazioni-milano-1404663.html; http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2017/05/26/blue-whale-presunto-caso-in-friuli_29a5de80-dc9a-4e89-82ce-1920f3851e98.html).

Sulla base delle notizie sinora pubblicate, il “Blue Whale Challenge” (letteralmente sfida della balena blu) sembrerebbe consistere in un “gioco” on line al quale si verrebbe invitati a partecipare per il tramite di “social” quali, ad esempio, Instagram, Reddit, Facebook, Tumblr od altre chat o forum.

Questo “gioco” sembrerebbe identificarsi in una sorta di assurdo rituale che avrebbe lo scopo di condurre qualcuno, prevalentemente giovani fragili e già depressi, verso l’autolesionismo ed il suicidio.

La vittima, cioè, verrebbe in contatto in forma privata con un altro soggetto, denominato “master” o curatore, che, sotto la minaccia di ritorsioni violente sulla famiglia del “giocatore”, lo sottoporrebbe ad un elenco di prove ben precise, fino alla sfida estrema di togliersi la vita.

Le svariate segnalazioni pervenute alle Autorità, anche prima della messa in onda del predetto programma, hanno portato le varie Procure italiane, in particolar modo quella milanese, ad aprire fascicoli a carico di ignoti per il reato di istigazione al suicidio, previsto dall’art. 580 c.p..

Alcuni fascicoli sembrerebbero riguardare più di un minorenne e sembrerebbero esserci stati casi di suicidio o di tentato suicidio, oltre che di tagli sulle braccia autoinflitti.

Allo stato però non risulterebbero esserci ancora degli indagati, essendo tutti i fascicoli aperti a carico di ignoti, né situazioni definitivamente accertate come casi di “Blue Whale Challenge”.

Le indagini, infatti, sono ancora nella loro fase iniziale e nei prossimi mesi coinvolgeranno, oltre alla Polizia postale, soprattutto psicologi e psichiatri chiamati a svolgere audizioni “protette” di ragazzini con disagi e/o patologie di varia natura.

In ogni caso, sul piano della prevenzione, si stanno attivando diverse campagne di sensibilizzazione di adulti e bambini, con lo scopo appunto di scongiurare futuri atti emulativi.

   

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